domenica 28 luglio 2019

Una brutta sorpresa



Chi ha un orto, per grande o piccolo che sia, lo sa: la soddisfazione del raccolto arriva solo dopo un lungo periodo di cure ed attenzioni quotidiane, che purtroppo talvolta non bastano. 


Una mattina vai a controllare le tue amate piante e scopri che una zucchina, ancora piccola piccola, è marcita direttamente sulla pianta. Un batterio - il cui nome scientifico è Erwinia Carotovora ma che i nostri nonni chiamavano marciume molle - si è insediato nel fiore e da lì ha fatto marcire anche il frutto ancora prima che giungesse a maturazione. 

E fai il tuo primo incontro con le malattie delle piante.

Il marciume molle colpisce anche finocchi, patate, carote e peperoni, e una volta insediato non c'è cura. L'unico modo per debellarlo è eliminare subito il frutto colpito ed evitare che vada ad infettare il resto dell'orto: quindi niente compostiera, questa volta.

In un luglio piovoso che più piovoso non si può, il batterio malefico ha trovato il luogo ideale per proliferare, dato che per svilupparsi necessita di elevata umidità, e in questa valle ridente piove abbondantemente tutti i giorni o quasi, e anche quasi tutte le notti... e con le temperature intorno ai 25-30 gradi si è insediato senza problemi.
Oltre ai fiori, il batterio si intrufola anche attraverso le ferite delle piante, ad esempio dove ci sono steli o foglie spezzate o nel punto in cui abbiamo tagliato i frutti per la raccolta, e può causare la morte dell'intera pianta.

Ma allora che fare?

Quando la malattia è conclamata, si può solo cercare di evitare che contagi il resto delle nostre colture, eliminando attentamente tutte le parti malate.
La cosa più importante qui è prevenire: per evitare che il marciume molle si sviluppi, è indispensabile evitare i ristagni d'acqua e in generale l'eccessiva umidità, preparando il terreno in modo che sia ben drenato, mantenendo una sufficiente distanza fra le piante ed effettuando una regolare rotazione colturale di anno in anno.

Un altro aiuto importante viene dalla pacciamatura, che evitando il contatto diretto del frutto col terreno, riduce le possibilità di contagio.

Per combatterlo rimanendo nell’ambito della lotta biologica si può provare ad effettuare dei trattamenti con la poltiglia bordolese nella speranza di evitare che la batteriosi si diffonda alle altre piante vanificando mesi di lavoro.

Beh che dire, questo ospite sgradito proprio non ci voleva, ma non mi arrendo: come sempre mi rimboccherò le maniche e - dato che non posso combattere la pioggia - combatterò almeno questo marcescente nemico che minaccia la mia sana alimentazione.

A presto!
R

giovedì 6 giugno 2019

Il primo frutto della stagione


Quando l'ho visto quasi non ci credevo. Ma è proprio il primo pomodoro, piccolo piccolo e nascosto fra le foglie, nato da una pianta che da aprile ne ha viste di tutti i colori, ma tenacemente è sopravvissuta.

Quest'anno infatti mi sono lasciata ingannare dal primo (e unico) giorno caldo di aprile e ho trapiantato le prime 4 piante di pomodoro San Marzano... e da quel giorno la natura si è scatenata, dando il peggio del peggio con gelate, bombe d'acqua, grandine, trombe d'aria e perfino la neve a maggio. 

Ma le mie piantine hanno tenuto duro, resistendo alle intemperie e hanno vinto contro il colpo di coda dell'inverno. Ora sono un po' malconce, con qualche foglia gialla e pochi fiori, ma sono bastati alcuni giorni di temperature miti per farle alzare di quasi 20 cm e mi fanno ben sperare. Forse non farò la salsa di pomodoro per tutto l'inverno ma certamente qualche insalata avrà quel tocco in più delle verdure coltivate da sé.

Non vedo l'ora! E i vostri orti come vanno?

domenica 2 giugno 2019

Piccole soddisfazioni

Dopo un marzo che sapeva di dicembre, un aprile inesistente ed un maggio da paura, finalmente giugno ci porta le temperature tipiche della stagione, e l'orto comincia a rifiorire.

Dimenticate le trombe d'aria, le grandinate e la neve a maggio, d'improvviso è ora di usare la crema solare e vien voglia di rimettersi a curare l'orto.

Ma per il momento sono solo le erbe aromatiche a darmi qualche piccola soddisfazione: rosmarino, salvia ed erba cipollina sono sopravvissute a questa primavera assurda e mi regalano tutta la loro profumata bontà.

E quando tutto il resto sembrava perduto, scopro che quattro piantine di pomodoro sono sopravvissute all'incubo climatico degli ultimi mesi... ma questo ve lo racconterò la prossima volta!

Buon orto a tutti,
R.

domenica 14 agosto 2016

E orto fu

Eccolo!
Finalmente l'orto che ho sognato per tanto tempo è una realtà!
Dopo tanto progettare e disegnare, sognare ed immaginare... sono proprio contenta!

Come pianificato, l'area del giardino destinata ad orto è volutamente ridotta per non correre il rischio di esagerare e poi veder morire tristemente tutto per mancanza di tempo e cure.

Iniziamo piano piano e poi chissà... ad ingrandire si fa sempre in tempo!

Per realizzarlo ho utilizzato una bordura pronta in legno alta solo 25 cm, soprattutto per evitare di appesantire eccessivamente il solaio con la terra, tanto le piante da orto - almeno quelle che ho piantato io - hanno un apparato radicale poco sviluppato e non necessitano di andare troppo in profondità.

Per ora nel mio orticello hanno trovato posto pomodori, basilico, rosmarino, salvia, erba cipollina, maggiorana, prezzemolo, fragole e fragoline di bosco, un assortimento nato non tanto da una scelta ponderata quanto piuttosto da quello che avevo a disposizione al momento.

Avendo iniziato piuttosto tardi a seminare temo che quest'anno non mangerò molti pomodori dato che qui il freddo arriva presto, in cambio però ho il congelatore pieno di erbe aromatiche, che prosperano e mi regalano tante foglie profumate.

Non avendo al momento la possibilità di procurarmi le pigne anti-gatto, al momento ho risolto posizionando qui e là i vasetti di plastica che contenevano le piantine e pare che finora il sistema artigianale stia funzionando, Micio viene ormai tutti i giorni a trovarmi ma non si è mai addentrato fra le mie piante!

E anche per oggi è tutto, chiudo questo post sperando di aver fatto venire voglia di orto anche a voi... magari anche solo in vaso come ho fatto io per tanti anni quando non avevo il giardino!

A presto!

mercoledì 15 giugno 2016

Ed è ora di preparare il terreno: fresatura e falsa semina

Quassù nel nord Italia la stagione è ancora abbastanza indietro, i contadini veri hanno già seminato e stanno cominciando a raccogliere i primi frutti, mentre i dilettanti come me, che devono ritagliarsi il tempo fra ufficio, famiglia e casa, sono ancora alle prese con la preparazione del terreno.

Ma non mi preoccupo: se farò un buon lavoro quest'anno, ne godrò i benefici anche negli anni a venire, quindi al lavoro con una energica fresatura che elimini erbacce, i sassi di troppo ed arieggi il terreno per prepararlo ad accogliere le piante che verranno seminate o messe a dimora.

Abbiamo utilizzato una piccola fresa, con lame corte per non andare troppo in profondità e non rischiare di rovinare la guaina sottostante... perché sì, il nostro è un giardino che si trova sopra ai garages del condominio e non vogliamo rischiare di far danni!

Con un paio d'ore di lavoro il terreno è stato rivoltato ben bene, le erbacce rastrellate ed i sassi più grossi raccolti... e c'era un buon profumo di terra smossa!

Dopodiché siamo passati alla seconda fase della preparazione, ovvero la cosiddetta falsa semina.

Si tratta di un sistema per eliminare gran parte delle erbe infestanti senza usare diserbanti chimici che avvelenano noi e gli altri, è semplice e di sicura riuscita. Inoltre a causa - o dovrei dire grazie alle abbondanti e quotidiane piogge dell'ultimo mese, anche gratis!

Ve lo illustro subito: dopo aver fresato e rastrellato, non dovete far altro che annaffiare quotidianamente il terreno, esattamente come fareste se aveste seminato.

Questo farà germogliare le erbacce che ancora si nascondono nel vostro terreno e che quindi poi potrete eliminare rapidamente con una seconda fresatura.

Certo questo sistema non debellerà la totalità delle infestanti, perchè il vento e gli uccelli continueranno a portare nuovi semi, ma vi faciliterà senz'altro il lavoro.

Questo è l'aspetto del terreno dopo solo 15 giorni dalla fresatura, e come vedete le prime piante cominciano già a fare capolino...

E qui sotto, come potete vedere, dopo un mese di irrigazione gratuita (leggi: pioggia quotidiana), ecco cosa è successo:

Visto che esplosione? 

Ora non mi resta che aspettare un pomeriggio senza pioggia, probabilmente verso il 2026 o giù di lì per procedere con una seconda fresatura e finalmente con la posa del tanto agognato prato, che molto probabilmente sarà in rotolo dato che i merli si sono mangiati tutti i semi di quello che abbiamo tentato di seminare qualche tempo fa...

Se notate, sul lato destro dell'immagine si vede l'erba che abbiamo tagliato ed ammucchiato in attesa di allestire il nostro piccolo orto sopraelevato. L'erba farà in parte da base per fornire dal basso le sostanze nutritive e in parte da pacciamatura per impedire la crescita di altre erbacce... un altro punto a favore della lotta biologica!

Che altro dirvi... per ora è tutto, passo e chiudo!

giovedì 21 aprile 2016

Il merlo ha perso il becco...

così dice una canzone popolare diffusa nel triveneto.
Ma quello che ha fatto questo disastro, sicuramente il becco non l'ha perso, e nemmeno le zampe e le ali della famosa canzone, anzi è vivo e vegeto... quasi troppo per i miei gusti!

Che rabbia!
Tornare dall'ufficio e pensare di dedicarsi alle proprie piante è un pensiero che rinfranca, ma quando si trovano i vasi svuotati in questo modo... GRRRRR!

Non contento di banchettare con i miei semi, il merlo malefico si è divertito anche a sparpagliare ovunque terriccio ed argilla espansa, l'infingardo. 

Diventa quindi prioriario trovare un sistema per evitare che la cosa si ripeta, ovviamente, e i consigli che ho ricevuto a questo proposito sono essenzialmente quattro (ho volutamente tralasciato di elencare quelli che prevedono l'uso di veleni di vario genere, trappole o altri sistemi cruenti):
  • coprire con rete antigrandine che impedisca agli uccelli di arrivare ai vasi
  • appendere dei vecchi DVD che li allontanino con i loro riflessi
  • piazzare uno spaventapasseri fra i vasi
  • appendere la sagoma di un rapace che li dovrebbe spaventare.
Ho già escluso la rete antigrandine perché porterebbe via il poco sole che le piante ricevono durante il giorno, inoltre dovrei fissarla alla recinzione e non so se i vicini sarebbero contenti di vedersi erigere una struttura simile, che non sarebbe nemmeno molto piccola dato che dovrebbe coprire una cinquantina di vasi e cassette.

Anche i DVD appesi non mi fanno impazzire, quando li vedo negli altri giardini mi danno sempre un'impressione di disordine, ma riflettendoci sarebbe un sistema semplice e rapido... molto più che lo spaventapasseri e la sagoma del rapace, che come minimo richiedono qualche giorno per la realizzazione, un minimo di materiale e attrezzatura che al momento non ho.

Ho deciso quindi che proverò a piazzare un paio di DVD e continuerò le mie ricerche per vedere se c'è qualche altro sistema che non ho ancora preso in considerazione... e se ne conoscete qualcuno fatevi sentire!

Alla prossima!

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