sabato 2 aprile 2016

La lotta biologica

L’orto di casa: perché ho deciso di cimentarmi in questa esperienza?

Foto: Pixabay

I motivi sono molti: occuparsi delle piante è un’attività piacevole, rilassante e salutare, ma la ragione principale naturalmente è la speranza di produrre per la mia famiglia cibo di qualità, sano e privo di sostanze nocive.

Per una persona come me che ha sempre vissuto in condominio, le persone tanto fortunate da possedere un orto suscitano inevitabilmente un pizzico di invidia: la verdura di stagione, le erbe aromatiche, la frutta appena colta hanno tutto un altro sapore!

Ora che finalmente ho un pezzettino di terreno tutto mio, naturalmente non potevo fare altro che tentare l’impresa, sognando di poter portare in casa un giorno anche io quelle meravigliose ceste di verdura fresca e colorata, che fa così bene al corpo ma anche allo spirito…

I dubbi che mi assalgono quotidianamente quando penso a quello che già chiamo “il mio orto” (anche se ancora non esiste), sono però molti: la poca esperienza, che si limita ad alcune colture in vaso o poco più, le ridottissime risorse economiche da investire, il poco tempo a disposizione, ritagliato tra lavoro, casa, figli… ma il desiderio è talmente forte che ho deciso comunque di provare ad avere a che fare con madre natura.

Ma se la natura è madre, a volte sa essere anche matrigna:  ci regala frutti e fiori, piante ed erbe gustose per il palato e preziose per la nostra salute, ma anche malattie, parassiti, piante infestanti. 

Da queste, volenti o nolenti, bisogna difendersi se si desidera portare in tavola il frutto del proprio lavoro, ma quando si parla di orto per me non si può prescindere dal concetto di biologico. 

Niente concimi chimici, niente diserbanti, niente antiparassitari. 

Se dovrò fertilizzare, sarà con il compost ottenuto dai prodotti di scarto della cucina.

Se dovrò diserbare, lo farò con le mie mani, estirpando un’erbaccia alla volta.

Se dovrò combattere i parassiti, lo farò seminando le piante che li allontanano e quelle che attirano gli insetti “amici”.

Non ambisco a produzioni massive o a destinare il raccolto al commercio, e quindi non ho bisogno che esso rispetti le stupide, criminali, folli imposizioni di Bruxelles sulla lunghezza e curvatura delle zucchine o sul diametro delle mele… quel poco che crescerà, se crescerà, dovrà essere così come natura vuole.

Sia chiaro fin d’ora che non voglio mettermi in cattedra e fare la morale o condannare chi usa altri sistemi, le situazioni e le esigenze sono tante e diverse e non sta a me valutare le scelte altrui.

Ma per il mio piccolo orto di casa posso permettermi di essere radicale nelle scelte e rigida sulla loro applicazione, pertanto con questo post inauguro una nuova rubrica dedicata alla lotta biologica, in cui vi racconterò come proverò ad attuarla giorno per giorno.

Mi informerò, proverò, sperimenterò sistemi e tecniche ecologiche per la cura del mio orto, e se qualcuno dei miei tentativi potrà essere utile anche per voi, ne sarò felicissima!

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