giovedì 21 aprile 2016

Il merlo ha perso il becco...

così dice una canzone popolare diffusa nel triveneto.
Ma quello che ha fatto questo disastro, sicuramente il becco non l'ha perso, e nemmeno le zampe e le ali della famosa canzone, anzi è vivo e vegeto... quasi troppo per i miei gusti!

Che rabbia!
Tornare dall'ufficio e pensare di dedicarsi alle proprie piante è un pensiero che rinfranca, ma quando si trovano i vasi svuotati in questo modo... GRRRRR!

Non contento di banchettare con i miei semi, il merlo malefico si è divertito anche a sparpagliare ovunque terriccio ed argilla espansa, l'infingardo. 

Diventa quindi prioriario trovare un sistema per evitare che la cosa si ripeta, ovviamente, e i consigli che ho ricevuto a questo proposito sono essenzialmente quattro (ho volutamente tralasciato di elencare quelli che prevedono l'uso di veleni di vario genere, trappole o altri sistemi cruenti):
  • coprire con rete antigrandine che impedisca agli uccelli di arrivare ai vasi
  • appendere dei vecchi DVD che li allontanino con i loro riflessi
  • piazzare uno spaventapasseri fra i vasi
  • appendere la sagoma di un rapace che li dovrebbe spaventare.
Ho già escluso la rete antigrandine perché porterebbe via il poco sole che le piante ricevono durante il giorno, inoltre dovrei fissarla alla recinzione e non so se i vicini sarebbero contenti di vedersi erigere una struttura simile, che non sarebbe nemmeno molto piccola dato che dovrebbe coprire una cinquantina di vasi e cassette.

Anche i DVD appesi non mi fanno impazzire, quando li vedo negli altri giardini mi danno sempre un'impressione di disordine, ma riflettendoci sarebbe un sistema semplice e rapido... molto più che lo spaventapasseri e la sagoma del rapace, che come minimo richiedono qualche giorno per la realizzazione, un minimo di materiale e attrezzatura che al momento non ho.

Ho deciso quindi che proverò a piazzare un paio di DVD e continuerò le mie ricerche per vedere se c'è qualche altro sistema che non ho ancora preso in considerazione... e se ne conoscete qualcuno fatevi sentire!

Alla prossima!

martedì 19 aprile 2016

Chiamiamolo progetto...

...anche se è un termine un po' ambizioso per descrivere l'immagine che state vedendo.
Diciamo che ho provato a mettere su carta l'idea che realizzerò a breve, anzi a brevissimo, suddividendo lo spazio esterno in quattro zone, per condividere con voi il mio sogno.

La prima naturalmente è l'orto rialzato, che nella versione finale dovrà misurare circa 10 mq. 
Per ora partirò con un'area di 4 mq per vedere come va e sulla base dei risultati mi saprò regolare per il futuro. Il giardino infatti è circondato da case, muri e siepi, pertanto non riceve moltissimo sole pur essendo esposto ad est, quindi ho deciso di cominciare con uno spazio ridotto di prova.
Qui verranno messe a dimora le piante che ho seminato finora (pomodori, peperoni, piselli e ravanelli), poi aglio, cipolla, basilico, prezzemolo e fragole.

La seconda zona è dedicata alle aromatiche, che nel loro angolo andranno a formare una sorta di giardino roccioso, purtroppo con rocce artificiali per non sovraccaricare di peso il solaio. 
Anche quest'area verrà allestita in fasi successive: inizialmente verranno semplicemente collocate le piante su portavasi per vedere se si acclimatano bene, e solo in un secondo momento creerò il vero e proprio giardino roccioso.
Sono già pronti per il "trasferimento" alcuni vasi con rosmarino, salvia, maggiorana, erba cipollina e timo, che verranno presto seguiti da origano, menta e citronella, giusto per cominciare!

La terza zona sarà lasciata a prato con spazi fioriti dedicati a tagetes, nasturzi, calendule e tutti gli altri fiori utili per allontanare i parassiti dai miei ortaggi. 
Dato che il mio orto non prevede l'uso di pesticidi, mi dovrò infatti attrezzare di metodi naturali per proteggere le piante dai nemici, fra questi i fiori uniscono l'utile al dilettevole e non me li farò mancare. 
Ma di questo avrò modo di parlare più approfonditamente nella sezione lotta biologica del blog, in uno dei prossimi post.

Infine la quarta zona è quella (ahimè) lastricata, che purtroppo porta via gran parte del giardino e che al momento non posso toccare ma che probabilmente in futuro verrà ridotta per dare più spazio al verde. Nelle intenzioni verrà eliminato un terzo della pavimentazione a favore del prato. Lascerò giusto quanto basta per tavolo, sedie e barbecue...

Il prossimo passo sarà fresare il terreno per eliminare le erbacce e prepararlo alla semina del prato, anche se ho il sentore che dovrò ricorrere al prato in rotolo perché i merli hanno preso di mira il mio quadratino di terra e vengono tutti i giorni a fare merenda. Urge la realizzazione di uno spaventapasseri!

Ecco tutto. Che ne dite del mio progettino?

Alla prossima!

sabato 9 aprile 2016

Amici insetti


Coccinelle, api e farfalle sono i migliori amici dell’orto, perché si occupano di impollinare le nostre piante e, soprattutto le coccinelle, si nutrono di afidi e altri parassiti che a volte attaccano le nostre colture.

Per il mio orto a zero antiparassitari e zero fertilizzanti chimici è quindi importantissimo imparare come attirare questi utili insetti. 

Fortunatamente è abbastanza facile, perché sono moltissime le piante che mi possono aiutare, inoltre online ho trovato un sacco di tutorial per costruire una vera e propria “casetta” per api e coccinelle e non è escluso che prima o poi, appena le temperature mi consentiranno di farlo all’esterno, io non decida di costruirne una.

Per ora fa troppo freddo per dedicarsi al bricolage in giardino (stamattina alle 10 il termometro segnava 9°C) ed allora al calduccio in casa ho selezionato le principali piante richiama-insetti (amici) e le ho suddivise in tre gruppi: ortaggi, erbe aromatiche, fiori e piante.

Cominciamo con gli ortaggi, che in fin dei conti sono i protagonisti dell’orto e quindi mi permettono di prendere due piccioni con una fava:

rafano
cavolfiori
broccoli
finocchi

Da qualche parte ho letto anche che per fare in modo che cavolfiori e broccoli continuino a svolgere la loro funzione anche dopo il raccolto, basta lasciarne i gambi di nel terreno… espediente a costo zero e quindi mi piace!

Seconda categoria, le piante e le erbe aromatiche. Sono utili non solo per la cucina e per la salute, ma alcune sono perfette anche per richiamare i nostri amici insetti:

salvia
timo
coriandolo
aneto

Ed ora il gruppo più corposo, quello dei fiori e delle piante erbacee, che sono davvero tantissime ed alcune anche molto facili da trovare allo stato spontaneo. 
Le principali sono queste:

calendula
potentilla
tarassaco
geranio
fiordaliso
girasole
tiglio
tagete
zinnia
erba medica
ortica
millefoglio
angelica
tanaceto

Infine, come avete visto dalla foto in apertura, le amiche api non disdegnano nemmeno i delicati nontiscordardime che nascono spontanei in qualunque prato… insomma c’è davvero da sbizzarrirsi!

A presto!

mercoledì 6 aprile 2016

Il primo germoglio

è spuntato!!!


Quando si dice ironia della sorte.

Dopo aver coscienziosamente riempito vasi e vasetti di terriccio, seminato con cura, suddiviso i vasi per tipo di pianta, etichettati con diligenza, annaffiato ogni giorno... il primo germoglio è nato da uno dei vasi che avevo riempito a casaccio con gli avanzi di terriccio e gli ultimi semi rimasti nelle bustine, senza nemmeno prendermi il disturbo di metterci un'etichetta contando sul fatto che poi avrei visto le altre piantine ben classificate ed avrei quindi riconosciuto il tipo di pianta.

Ma sono stata grandemente beffata perché dagli altri vasetti invece nessun segno di vita. Zero. Nemmeno un germoglietto piccolo piccolo per farmi contenta. E quindi addio confronto.

Onestamente, non ho idea di cosa sia... 

Per restringere il campo delle ipotesi, posso dire che ho seminato pomodori, peperoni, piselli e ravanelli. 

La forma del germoglio mi fa pensare che sia una piantina di ravanello... diciamo che ho il 25% di possibilità di indovinare, meglio del superenalotto.

So che gli esperti staranno ridendo della mia incompetenza e avranno già riconosciuto il germogli con specie, sottospecie e varietà, ma come ho già avuto modo di dire, io sono alle prime armi e devo imparare strada facendo. Diciamo che mi sono tuffata in acqua per vedere se so nuotare.

Di conseguenza non mi resta che aspettare, prendermi cura della neonata pianticella e vedere se resisterà agli sbalzi di temperatura tipici dell'aprile nel nord del nostro Bel Paese. 

Nei prossimi tre giorni infatti è previsto un peggioramento delle condizioni meteo, con pioggia in valle, abbassamento delle temperature e neve in quota, una bella prova di sopravvivenza per il mio primo germoglio!

Se tutto andrà bene, tra qualche settimana la piccola dovrebbe essere cresciuta abbastanza da farmi capire di cosa si tratta, e magari nel frattempo qualche altra sorellina potrebbe essere arrivata a tenerle compagnia.

E voi che mi dite? Avete riconosciuto di che pianta si tratta?

A presto!


sabato 2 aprile 2016

La lotta biologica

L’orto di casa: perché ho deciso di cimentarmi in questa esperienza?

Foto: Pixabay

I motivi sono molti: occuparsi delle piante è un’attività piacevole, rilassante e salutare, ma la ragione principale naturalmente è la speranza di produrre per la mia famiglia cibo di qualità, sano e privo di sostanze nocive.

Per una persona come me che ha sempre vissuto in condominio, le persone tanto fortunate da possedere un orto suscitano inevitabilmente un pizzico di invidia: la verdura di stagione, le erbe aromatiche, la frutta appena colta hanno tutto un altro sapore!

Ora che finalmente ho un pezzettino di terreno tutto mio, naturalmente non potevo fare altro che tentare l’impresa, sognando di poter portare in casa un giorno anche io quelle meravigliose ceste di verdura fresca e colorata, che fa così bene al corpo ma anche allo spirito…

I dubbi che mi assalgono quotidianamente quando penso a quello che già chiamo “il mio orto” (anche se ancora non esiste), sono però molti: la poca esperienza, che si limita ad alcune colture in vaso o poco più, le ridottissime risorse economiche da investire, il poco tempo a disposizione, ritagliato tra lavoro, casa, figli… ma il desiderio è talmente forte che ho deciso comunque di provare ad avere a che fare con madre natura.

Ma se la natura è madre, a volte sa essere anche matrigna:  ci regala frutti e fiori, piante ed erbe gustose per il palato e preziose per la nostra salute, ma anche malattie, parassiti, piante infestanti. 

Da queste, volenti o nolenti, bisogna difendersi se si desidera portare in tavola il frutto del proprio lavoro, ma quando si parla di orto per me non si può prescindere dal concetto di biologico. 

Niente concimi chimici, niente diserbanti, niente antiparassitari. 

Se dovrò fertilizzare, sarà con il compost ottenuto dai prodotti di scarto della cucina.

Se dovrò diserbare, lo farò con le mie mani, estirpando un’erbaccia alla volta.

Se dovrò combattere i parassiti, lo farò seminando le piante che li allontanano e quelle che attirano gli insetti “amici”.

Non ambisco a produzioni massive o a destinare il raccolto al commercio, e quindi non ho bisogno che esso rispetti le stupide, criminali, folli imposizioni di Bruxelles sulla lunghezza e curvatura delle zucchine o sul diametro delle mele… quel poco che crescerà, se crescerà, dovrà essere così come natura vuole.

Sia chiaro fin d’ora che non voglio mettermi in cattedra e fare la morale o condannare chi usa altri sistemi, le situazioni e le esigenze sono tante e diverse e non sta a me valutare le scelte altrui.

Ma per il mio piccolo orto di casa posso permettermi di essere radicale nelle scelte e rigida sulla loro applicazione, pertanto con questo post inauguro una nuova rubrica dedicata alla lotta biologica, in cui vi racconterò come proverò ad attuarla giorno per giorno.

Mi informerò, proverò, sperimenterò sistemi e tecniche ecologiche per la cura del mio orto, e se qualcuno dei miei tentativi potrà essere utile anche per voi, ne sarò felicissima!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...